Miguel Manara

Genere: Sacra rappresentazione/Dramma
Regia: Marina Maffei
Testo: “Miguel Manara” di O. Milosz
Durata: 1 ora e 45 minuti
Anno: 2017


Contenuto: Nella Siviglia del 1600, il giovane e dissoluto don Miguel Manara Vicentelo de Leca, dopo una serata di bagordi, incontra una vecchia conoscenza, don Fernando. L’anziano cavaliere spagnolo conosce bene la vita di Miguel, dedita soprattutto alla conquista di giovani donne, ma sa anche che da qualche tempo Miguel sente qualcosa dentro di sé che lo turba: una specie di fastidio, una noia inspiegabile. Così, don Fernando offre a don Miguel una possibilità: fare la conoscenza della figlia di un suo vecchio amico, Girolama.
Miguel conosce Girolama qualche giorno dopo, e dopo poco si innamora perdutamente di lei, così diversa da tutte le ragazze incontrate prima. Girolama è rimasta orfana di madre da bambina, e accudisce da sola un padre anziano senza dimenticarsi di prendersi cura degli poveri di Siviglia, sempre sostenuta da un’incrollabile fede in Dio. Miguel non riesce ancora ad abbracciare come lei la fede, ma dall’incontro con Girolama nasce in lui il desiderio inestinguibile di poter cambiare vita e diventare un uomo migliore. Miguel e Girolama si sposano di lì a poco ma, un mese dopo il loro matrimonio, la ragazza muore.
Miguel, disperato, cerca penitenza per la sua vita dissoluta nel convento della Caridad di Siviglia. L’abate del convento lo accoglie come un figlio, e gli dimostra che non con le sue penitenze riceverà il perdono di Dio, ma accettando piuttosto il Suo amore incondizionato.
Miguel incomincia una nuova vita, dedita a Dio e al prossimo, e tra gli abitanti di Siviglia quasi venerato come un santo, soprattutto dopo la guarigione miracolosa dello storpio Johannes.
Passano gli anni e ritroviamo un anziano Miguel Manara ormai giunto agli ultimi giorni della sua esistenza. Il vecchio frate è pronto ad abbandonarsi, ma deve prima superare un’ultima tentazione: lo Spirito della Terra, di cui era stato inconsapevolmente schiavo in gioventù, torna a fargli visita per tentarlo un’ultima volta. Miguel resiste, sostenuto dallo Spirito del Cielo, e finalmente si addormenta, sereno. Tutto è compiuto.

Giudizio critico: L’opera, divisa in sei quadri, nasce come una sacra rappresentazione. Nella nostra messa in scena è però stata arricchita e modernizzata con numerosi contributi video, musicali e coreografici, che rendono immediata e accattivante la ricezione dello spettacolo al pubblico. Il nostro Miguel Manara si è inoltre trasformato in un’opera “di popolo”, in cui la partecipazione della folla, che rappresenta la città di Siviglia, è parte integrante nel coinvolgimento degli spettatori.