Il Rinoceronte… e Altro.


Genere: Commedia/Dramma
Regia: Marina Maffei
Testi: "Il Rinoceronte” e “Massimiliano Kolbe” di E. Ionesco
Durata: 1 ora e 45 minuti
Anno: 2016

Contenuto: La vicenda è ambientata in un’immaginaria cittadina francese. Berenger, il protagonista, è un impiegato insoddisfatto e sconclusionato, perdutamente innamorato di Daisy, una sua collega, e amico di Jean, invece molto arrogante e sicuro di sé. 
Durante un dialogo tra i due amici, sulla piazza del paese, improvvisamente irrompe un evento imprevisto: una mandria di rinoceronti impazziti turba la tranquillità del paese, atterrendo tutti i presenti. La cittadinanza si interroga sui fatti, dividendosi tra scettici e meno scettici. 
La discussione si accende anche nell’ufficio di Berenger, il quale sostiene l’effettiva esistenza degli animali impazziti contro il suo incredulo capoufficio, il signor Botard. La disputa viene interrotta dall'arrivo della Signora Bœuf, moglie del signor Bœuf, stranamente assente al lavoro, che è stata appena inseguita da un rinoceronte. La donna, in seguito, capisce che l’animale, che l’aspetta sotto l’ufficio, altri non è che il marito tramutato in rinoceronte.
Sconvolto, Berenger si reca a trovare Jean; entrando nell'appartamento trova l'amico malato, in condizioni molto preoccupanti: è il segno della volontaria metamorfosi di Jean che avverrà tra breve sotto lo sguardo spaventato di Berenger. 
A poco a poco, tutti gli abitanti della cittadina stanno cedendo alla trasformazione.
Berenger, terrorizzato all'idea di prendere la "rinocerontite", si trincera nel suo appartamento.
Riceve la visita di Dudard, suo collega e rivale in amore con Daisy, e con lui comincia a discutere del fenomeno: Berenger pensa che i rinoceronti debbano essere assolutamente combattuti, mentre il suo collega ritiene che si debba accettare questa nuova situazione. In seguito arriva anche Daisy e Dudard lascia i due per unirsi ai rinoceronti. 
Berenger e Daisy si promettono l'un altro eterno amore e che insieme vivranno nonostante tutto, ma ciò dura per pochissimo tempo, poiché anche la ragazza lo abbandona. 
Berenger sembra incerto, pensa addirittura di essere lui ad avere torto, ma decide di non arrendersi e di prepararsi ad affrontare le belve armato della sua carabina.

Giudizio critico: L'opera vuole essere uno spunto di riflessione sulla società contemporanea, sulla sua progressiva “bestializzazione”, che rende a poco a poco l’uomo sempre meno se stesso. 
L’idea della rappresentazione è nata a seguito dell’anno della Misericordia indetto da Papa Francesco.
Lo spettacolo è la ripresa quasi integrale del testo di Ionesco, al quale la regista ha voluto aggiungere una cornice (una specie di “teatro nel teatro”) e un secondo finale: al grido disperato di Berenger trincerato nel suo appartamento, lo stesso Ionesco rispose anni dopo, con un altro testo, meno famoso, dedicato a S. Massimiliano Kolbe. 
La figura di questo grande santo nel Novecento, è stata interpretata da Ionesco come un “nuovo Berenger”, che non ha avuto paura di sfidare il nemico, ma ha aperto la porta al Mistero, lasciando irrompere la luce della salvezza.
La rappresentazione si articola in tre atti, e si sviluppa con ritmo comico travolgente fino al drammatico monologo finale del protagonista. 
La figura di Berenger è stata affidata all’interpretazione di tre diversi attori, uno per atto, per mettere in luce il progressivo cambiamento e la presa di coscienza di sé del personaggio, molto caro a Ionesco.